Christian De Sica torna alla regia con «Sono solo fantasmi»: un horror-comedy omaggio al padre

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Cinema
Pubblicato il 13-11-2019 da Redazione
Sono solo fantasmi il film di Christian De Sica con Carlo Buccirosso e Gian Marco Tognazzi
Sorta di «Ghostbusters» all'italiana, il film mescola horror, commedia e amarcord, ed è un chiaro omaggio a Vittorio De Sica.

Dal 14 novembre arriva nelle sale italiane “Sono solo fantasmi”, diretto e interpretato da Christian De Sica, affiancato da Carlo Buccirosso e Gian Marco Tognazzi.

Una sorta di Ghostbusters alla napoletana, pieno di citazioni del cinema di papà Vittorio (che compare come fantasma paterno del trio di protagonisti).

Anche la regia è di famiglia: "Mi ha aiutato moltissimo mio figlio Brando, è lui lo specialista dell'horror, ma non ha voluto comparire perché preferisce firmare un film suo che sta preparando".

Sono solo fantasmi: la trama e il trailer

Thomas (Christian De Sica), ex mago in bolletta, e Carlo (Carlo Buccirosso), napoletano, sottomesso a moglie e suocero settentrionali, sono due fratellastri che si rincontrano dopo anni a Napoli per la morte del padre Vittorio, giocatore incallito e donnaiolo.

Scoprono di avere un terzo fratello, Ugo (Gianmarco Tognazzi), apparentemente un po’ tonto ma in realtà un piccolo genio.

L’eredità, agognata da Thomas e Carlo, sfuma a causa dei debiti del padre e i tre hanno una grande idea: sfruttare la superstizione e credulità napoletana, diventando degli ‘acchiappa fantasmi’.

Proprio quando l’attività inaspettatamente sembra avere molto successo, lo spirito del padre Vittorio s’impossessa del corpo di Carlo. Thomas e Carlo si convincono che i fantasmi esistono davvero. Inconsapevolmente i tre con la loro impresa hanno risvegliato il fantasma della Janara, una temibile strega che minaccia di distruggere Napoli. Con l’aiuto del padre i tre fratelli cercheranno di salvare la città.

Un omaggio a Napoli e al padre Vittorio De Sica

De Sica ha così descritto il suo primo esperimento nella commedia horror, piena di effetti speciali e spettri volanti:

"Ho voluto raccontare una Napoli diversa, senza camorra, non buia e nera ma luminosa, come piaceva a mio padre. Una Napoli positiva nonostante i fantasmi, quella del golfo, di Benedetto Croce, di O’ Sole Mio" ha spiegato De Sica.

A proposito dei dichiarati tratti biografici del film aggiunge: "Ci sono rimandi come la passione per il gioco, l'eredità complicata e l'essere donnaiolo. Ogni tanto arrivava una telefonata a casa con qualcuno che diceva di essere mio fratello o sorella. Certo che è un omaggio a mio padre da qui anche l'ispirazione di mettere insieme tre fratelli con madri diverse. Ma mio padre, a parte tante cose, alla fine era un genio".

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